I Cocktail al tempo del proibizionismo: la storia

Il periodo del proibizionismo (1919-1933) vide, tra le tante nuove leggi e limitazioni, la proibizione completa della vendita e del consumo di alcolici. Questa misura costrittiva ebbe l’effetto opposto andando a incentivare sia il contrabbando che l’apertura di vere e proprie attività dove venivano serviti alcolici: gli speakeasy.

All’interno degli speakeasy si dava libertà alla creatività individuale in ogni sua forma: di costume, musicale, letteraria e di “gusto”.

Fu proprio in questo periodo che i bartender dell’epoca inventarono molti dei cocktail che ancora oggi possiamo gustare. Vennero infatti sperimentate combinazioni tra differenti alcolici, succhi di frutta e bevande non alcoliche. Se in un primo momento questa sperimentazione serviva anche per ammorbidire il gusto dei liquori di bassa qualità noti come “Bathtub Spirits”, col tempo si ricercò una qualità sempre maggiore.

Questi cocktail venivano infatti consumati anche da letterati, filosofi e musicisti che erano ospiti abituali dei più famosi speakeasy.

Vediamo alcuni dei cocktail del tempo e come poterli ricreare oggi nelle nostre case.

I Cocktail al tempo del proibizionismo: possiamo farli in casa?

Moltissimi sono i cocktail che vennero inventati durante il proibizionismo. Nel suo libro “The Savoy Cocktail Book”, Harry Craddock cercò di omaggiare i più famosi e diffusi raccogliendo ben 750 ricette di drink dell’epoca.

Di seguito vi riportiamo alcuni esempi di cocktail che hanno segnato la storia e che ancora oggi vengono, a volte in versione rivisitata, degustati e serviti.

Bee’s Knees

Il Bee’s Knees è un cocktail a base di Gin, succo di limone e miele.

L’utilizzo di dolcificanti, il miele in questo caso, divenne popolare proprio durante il proibizionismo per mascherare il sapore dei liquori. Durante il proibizionismo questo cocktail giocò un ruolo importante in quanto uno dei primi a utilizzare il miele. Secondo alcuni studiosi, infatti, è il primo esempio riportato in cui viene utilizzato questo ingrediente “innovativo”. Uno dei segreti della riuscita del Bee’s Knees è l’utilizzo di miele sciolto in acqua calda così da avere uno sciroppo che si legherà bene con gli altri ingredienti. Inoltre, il miele gioca un ruolo fondamentale nell’equilibrio e nel sapore del cocktail. Utilizzare un ottimo miele è alla base della riuscita del Bee’s Knees.

Mary Pickford

Il Mary Pickford è un cocktail a base di Rum Bianco, succo d’ananas, liquore al Maraschino e granatina.

Il nome di questo cocktail è associato all’omonima attrice canadese di film muti Mary Pickford. L’attrice divenne famosa nell’america degli anni ‘20 grazie a collaborazioni importanti come quella con Charlie Chaplin. Secondo la storia, questo cocktail venne creato per la prima volta proprio per Charlie Chaplin e il marito di Mary, Douglas Fairbanks, durante una bevuta all’Avana. Nella versione originale la granatina era differente da quella comunemente diffusa ai giorni nostri. Era infatti uno sciroppo a base di melograno e zucchero.

Ward Eight

Il Ward Eight è un cocktail a base di Whisky di segale, succo di limone, succo d’arancia e granatina.

Secondo la tradizione, questo cocktail venne realizzato per la prima volta da un bartender di Boston la notte delle elezioni statali nel Massachussets. Si racconta che il candidato politico in questione avesse truccato le elezioni e, con l’aiuto del barista, iniziarono a festeggiare con questo nuovo cocktail intitolato Ward Eight come il distretto elettorale di Boston dove il candidato venne eletto. Nel 1934, immediatamente dopo l’abrogazione del proibizionismo, venne eletto come miglior cocktail dell’anno diventando famoso in tutto il paese. Il segreto per avere un buon Ward Eight è quello di spremere arance e limone al momento della realizzazione del cocktail.